Homo Faber


23
NOV
2012
Homo Faber
Conversazioni aperte per ripensare etica e significato sociale del lavoro nella prospettiva globale
Auditorium Terzani - Biblioteca San Giorgio - Pistoia

Venerdì 23 novembre 2012, presso la Sala Terzani della Biblioteca San Giorgio di Pistoia, alle ore 16.30, si terrà il primo di una serie di incontri, organizzati dalla Fondazione, su etica, responsabilità, saperi e significato sociale del lavoro.

Nel primo appuntamento dell'iniziativa "Homo faber", dopo i saluti del presidente della Fondazione Banche di Pistoia e Vignole Franco Benesperi, sono previsti i seguenti interventi:

Marco Rossi Doria, Sottosegretario all'Istruzione

Laura Pennacchi, direttore della Scuola di Democrazia. Fondazione Lelio Basso, "La crisi globale e il futuro del lavoro"

Maurizio Decastri, professore ordinario di Organizzazione aziendale, Università di Roma - Tor Vergata, "Valore, valori, lavoro"

Coordina Ezio Menchi, consigliere della Fondazione Banche di Pistoia e Vignole.

Gran parte del cammino delle società e della vita delle persone, donne e uomini, è stata costruita nella storia attorno al ruolo del lavoro e all’insieme dei significati e delle relazioni, non solo economiche, connesse con la dimensione soggettiva e transitiva del lavoro.
Negli ultimi secoli, nei paesi occidentali, attraverso processi storici complessi e spesso drammatici, le successive generazioni hanno progressivamente affermato una visione del lavoro come esperienza esistenziale primaria, capace di rendere donne e uomini protagonisti dello sviluppo di se stessi e della comunità in cui vivono, di far crescere la consapevolezza della propria identità e responsabilità socile, di sollecitare la coscienza dei diritti individuali e collettivi.
Alla fine del secolo scorso sono intervenuti fenomeni macroscopici inizialmente legati ai processi accelerati di globalizzazione e, successivamente, ai modelli culturali, politici ed economici che, sull’onda della globalizzazione, si sono affermati. Una crescente tendenza a estendere la precarietà come modello di rapporto di lavoro su scala universale; la polverizzazione della dialettica fra chi lavora e le organizzazioni produttive di beni e servizi; l’economia reale, fatta di strutture, di macchine, di persone fisiche, di prodotti, che sfuma nelle infinite tonalità di grigio di “mercati” apparentemente senza volto né legge; un radicale cambiamento dei rapporti fra lavoro e agire sociale; la caduta delle tensioni ideali e della forza delle organizzazioni collettive. Poi il crescendo rossiniano delle innovazioni tecnologiche digitali, straordinario frutto dell’ingegno degli uomini, che hanno prodotto una mutazione genetica irreversibile dei contenuti, dei luoghi, degli strumenti e dello stesso contesto relazionale del lavoro e dei lavori, ancora in divenire.

Siamo nel pieno di un processo che cambia profondamente il senso del lavoro, la sua connessione con la vita individuale e sociale, la sua utilità e dignità.
Lo smarrimento delle nuove generazioni nella ricerca di percorsi riconoscibili per “entrare nel mondo del lavoro” è uno dei segni di questo processo, che coinvolge però, in modi diversi, tutti i settori produttivi e tutte le articolazioni del lavoro: manuale, artigiano, tecnico, intellettuale, imprenditoriale. Già i linguaggi e le categorie del passato non rispondono più alle realtà in rapida trasformazione del presente e dell’immediato futuro. La divisione classica dei settori e delle funzioni del lavoro si frantuma e si apre in un diagramma ramificato in continua evoluzione in cui, a fronte di una crescente sensazione di solitudine, si aprono opportunità nuove di “invenzione” di lavori, frutto di creatività, di ingegno e immaginazione.
Il lavoro è, quindi, un grande tema del nostro presente e del nostro futuro. Sul senso e sulla civiltà del lavoro si fonda la possibilità di costruire una società globale a misura di donne e uomini.
La Fondazione Banche di Pistoia e Vignole con il progetto HOMO FABER intende fornire a tutti i cittadini occasioni per conoscere e capire i fenomeni in atto e per riflettere criticamente sul presente e sul futuro del lavoro come categoria fondante delle civiltà, e sulle scelte che ne potranno condizionare il valore, l’etica e il senso per le persone e le comunità.
HOMO FABER darà voce ai protagonisti della ricerca e a quanti operano e studiano ad alto livello sulla dimensione sociale, filosofica, antropologica ed economica del lavoro, attraverso una serie di incontri aperti alla partecipazione
e al contributo di tutti i cittadini.
HOMO FABER non si propone di precostituire giudizi, ma di fornire gli strumenti per conoscere e capire la nostra storia di oggi e il nostro futuro, attraverso i cambiamenti della più complessa, ma anche della più ricca e articolata delle attività umane.