Visita alla mostra dedicata a Francesco Furini


12
APR
2008
Visita alla mostra dedicata a Francesco Furini
Palazzo Pitti-Firenze

Sono trascorsi vent’anni dall’esposizione di Palazzo Strozzi che fece conoscere ai più la variegata cultura figurativa del Seicento fiorentino, oggi la curatrice di quella mostra, Mina Gregori, professore emerito dell’Università di Firenze e presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte ‘Roberto Longhi’, e Rodolfo Maffeis, storico dell’arte specialista del pittore, presentano la prima mostra monografica di livello internazionale, mai dedicata a un artista del Seicento fiorentino: Francesco Furini (Firenze, 1603-1646).
Ospitata al pianterreno di Palazzo Pitti, in quegli ambienti oggi occupati dal Museo degli Argenti, dove si conserva anche l’unica prova in affresco di Furini, i 38 dipinti e i 16 disegni non escono schiacciati dall’abbondanza decorativa delle sale che li accolgono, grazie a un sapiente allestimento che ben ne isola le specifi cità, facendole, anzi, dialogare con gli ambienti. Integrate nel percorso della mostra sono anche le due scene che Furini affrescò fra il 1639 e il 1642 su una delle pareti del salone principale di quello che era il quartiere di residenza estivo dei Medici. “L’Accademia platonica di Careggi” e “L’allegoria della morte di Lorenzo il Magnifico” completano l’apparato decorativo dell’amico e compagno degli anni romani Giovanni da San Giovanni, ma la pittura più chiara e finalmente ariosa dell’affresco non rende pienamente merito della specificità eccellente del genio di Furini, che si dispiega totalmente nelle tavole di grandi e piccole dimensioni e nella perizia dei disegni esposti.
La pittura fiorentina del Seicento è stata riscoperta nella sua ricchezza di valori molto più tardi delle altre scuole regionali italiane, solo nella seconda metà del Novecento, e non è ancora penetrata nella consapevolezza del grande pubblico. I curatori hanno perciò voluto evidenziare i vertici qualitativi che essa raggiunse attraverso l’opera del suo protagonista, Francesco Furini. Come dichiara Cristina Acidini, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, “la mostra indaga e mette in luce la complessità dell’arte del Furini e le sue relazioni con la cultura e la società contemporanee attraverso una ricostruzione rigorosamente fi lologica della sua vicenda umana e artistica. Importante è anche il contributo scientifi co dato dalla sistemazione della cronologia e del corpus delle opere, grazie a nuovi dati d’archivio, e dalla defi nizione della tipologia della committenza dell’artista”. L’evento espositivo è anche occasione per un’analisi degli aspetti scenici e drammaturgici, evidenti nei dipinti del Furini, della produzione poetica di carattere licenzioso dello stesso artista, del suo rapporto con Leonardo di cui possedeva un codice manoscritto del Trattato della Pittura, oltre poi che dell’esportazione del gusto promosso dal pittore anche oltre i confi ni del granducato di Toscana e fuori d’Italia, in particolare alle corti dell’Europa centrale.